lunedì, novembre 28

Midnight in Paris



midnight in paris
L'erba del vicino è sempre la più verde. C'è un motivo ed è prospettico.
Il proprietario invidioso vede il giardino del vicino da un punto di vista laterale,
mentre la propria erba è vista da sopra. Le punte dei fili d'erba sono
sbiadite, perché bruciate dal sole, di lato invece, più riparate,
conservano la brillantezza originale.
Questa in sintesi è la considerazione che Allen vuole far giungere al pubblico, costruendoci
sopra un intero film, ambientato a Parigi.
Il protagonista è innamorato di Parigi... o dell'idea di Parigi? Si accontenterà di essere
semplicemente innamorato. Però è facile innamorarsi di una donna a Parigi (e in qualunque altro posto del mondo) se è una delle protagoniste del film, considerando che la più insignificante è Carla Bruni... che però non è protagonista.
La fidanzata, rappresenta la fisicità e la materialità della vita, infatti il regista abbonda
nelle inquadrature del suo egregio lato B; la "groupie" degli artisti rappresenta l'ideale romantico e l'istintività dei sentimenti; la commessa del negozio di dischi rappresenta l'ideale di bellezza e
infatti nelle poche inquadrature che le si offrono abbonda il primo piano.
Carla Bruni, tanto pubblicizzata, ha un piccola parte, poco più che una comparsa, inespressiva,
statica... nulla da pretendere dato che non è un'attrice. Un mero gioco di marketing, da parte
del regista o dei produttori...
Il film è carino e molto ruffiano. Non esiste una città da amare; la più bella città del mondo
è quella dove si incontra l'amore, sin quando resiste. Il resto è piacevole illusione.

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